Garibaldi 66

La vetrina che racconta storie ai passanti

La vetrina di Corso Garibaldi 66 non vende nulla, ma racconta storie ai passanti, propone una visione originale delle tecnologie digitali, presenta documenti inediti, stimola riflessioni, invita a una pausa, sperimenta forme di coinvolgimento ed evolve nel tempo.

“Avendo scelto il centro storico di Urbino come sede per una srl innovativa – dice Alessandro Bogliolo –  ci è sembrato naturale rivolgerci prima di tutto a chi lo frequenta, a chi passa qui davanti per caso, raccontandogli in anteprima, in modo intimo e quotidiano, la nostra visione del rapporto tra umanità e innovazione digitale. Speriamo di suscitare e soddisfare curiosità, offrendo un motivo in più al passeggio, o un pretesto di pausa a chi passa di corsa.”

La vetrina evolve con il trascorrere dei giorni e cambia storia con il passare dei mesi. Chi passa abitualmente può cercare le differenze, raccogliere i dettagli che compongono la storia, raccontarla a sua volta.

Ogni nuova storia viene presentata pubblicamente nel corso di un incontro informale di fronte alla vetrina. Durante l’incontro del 3 luglio, chi avrà già seguito la storia della vetrina per i primi tre giorni sarà invitato a riassumerla a chi la vede per la prima volta.

La vetrina è anche oggetto di collaborazione e di sperimentazione. Ogni allestimento si avvale della collaborazione di enti, associazioni, privati cittadini, negozianti, che possano contribuire a sviluppare il tema a cui è dedicata la vetrina, mentre il progetto vetrine attive, intrapreso da DIGIT srl in collaborazione con l’Università di Urbino e la Stark, studia l’impatto che le vetrine possono produrre come strumento di sviluppo territoriale, di recupero e di riqualificazione urbana, mettendo a disposizione risultati e tecnologie.

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